Articoli di Giovanni Papini

1955


in "Schegge":
Avvisi marzolini
Pubblicato in: Il nuovo Corriere della Sera, anno LXXX, fasc. 68, p. 3
Data: 20 marzo 1955


pag. 3




   E' arrivata la solita ragnaia cotonosa che precede la primavera. Lo stanco cielo somiglia a un convalescente che vada sfilaccicando una fasciatura mal fatta.
   Il sole fa un viaggio sempre più lungo, ma si accorge con malinconia che di anno in anno diminuisce sulla terra lo spazio libero e scoperto, destinato alla nascita delle vite silenziose. Dove scorgeva, prima, prati, campi e giardini si innalzano montagne di mattoni. mucchi di cemento. cataste di ferro, distese di tegoli ed embrici. Il popolino basso dell'erbe inutili fa di tutto per approfittare della carità del sole, e innumerevoli piccole lance verdi spuntano sui margini dei tetti, sulle crepe dei muri e perfino tra le pietre delle massicciate. Ma il sole non è consolato abbastanza da questa buona volontà dell'umile plebe vegetale e rimpiange gli antichi tempi, quando con pochi baci faceva rinverdire e rinfiorare, in quei medesimi luoghi, una foresta strinata dai venti, una penisola di roseti in attesa, o una abside immensa di vigne in catalessi.


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